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GIAN MARCO PARRELLA CI FA IL RESOCONTO DELLA PRIMA VETRINA TEATRALE DELLA VAL D'AOSTA
SI E' TENUTA AD AOSTA DAL 28 AL 30 APRILE

La prima Vetrina delle compagnie teatrali e di danza sotto l’egida della Regione autonoma Valle d’Aosta si è svolta il 28, 29 e 30 aprile 2025. Il nastro inaugurale dell’evento è stato tagliato attraverso una tavola rotonda: Il teatro delle terre alte. Numerosi sono stati gli interventi, ognuno dei quali ha affrontato il tema dalla propria prospettiva: quella istituzionale da parte della Dirigente della Struttura attività culturali Alessia Favre e dell’Assessore regionale ai Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali Jean-Pierre Guichardaz, quella interna all’amministrazione e organizzazione degli enti teatrali da parte del Direttore della Fondazione Piemonte dal Vivo Matteo Negrin, del Presidente dell’Agis Piemonte-Valle d’Aosta Gimmi Basilotta e della Direttrice del Dôme Théâtre di Albertville Fabienne Chognard, passando per quella tecnica di profondo conoscitore dello scenario teatrale valdostano di Graziano Melano (membro della Commissione teatrale della Regione) fino a quelle più prettamente artistiche di due realtà, una italiana e una francese, caratterizzate dal fare teatro in un contesto montano, Azioni fuori Posto di Trento e LoLink della Savoia.

Come una catena montuosa è costituita da varie vette, ognuna manifestazione di una conformazione geologica differente, gli spettacoli andati in scena in occasione di questo evento rappresentano punte di ricerche artistiche differenti e accomunate da un costante e carsico rapporto con quei giganti costituiti dalle montagne e con la cultura valdostana che a queste altitudini ha trovato l’alpeggio fertile dove fiorire. Rapporto carsico perché quello delle compagnie valdostane è un teatro contemporaneo, che affronta i più differenti temi, ma sempre pronto a zampillare all’esterno attraverso getti che possono essere costituiti, ad esempio, da una scenografia debitrice dell’illustre tradizione artigianale locale, come accade per l’utilizzo dell’artigianato del legno e del tessile nell’allestimento del Cappuccetto Rosso di Replicante teatro o dal legame con il bilinguismo attraverso spettacoli sottotitolati in francese come è accaduto per le pièce Aliens di Curious Industries e Come noi di Palinodie o recitati interamente in due lingue come nel caso di Quintetto di Les 3 Plumes o alternando le due lingue separate dal massiccio del Monte Bianco come ne Le avventure di Pinocchio di Teatro d’Aosta. Lavoro, quello delle compagnie valdostane, che come un aquilone mantiene il proprio filo legato al terreno roccioso in cui sono germogliate, ma in volo verso un caleidoscopio espressivo che non conosce limiti o confini. 

Fedra – la luminosa di Framedivision, il primo spettacolo del calendario della tre giorni, ha esplorato il tema del dolore nel contesto di una ricerca sull’espressività che caratterizza il linguaggio delle differenti forme mediali che qui giunge a scandagliare il telefono come mezzo artistico. Quintetto, spettacolo di teatro-danza capace di saldare insieme l’armonia delle coreografie con l’asimmetria dell’ironia attraverso il coinvolgimento attivo del pubblico, martella la quarta parete con la forza dell’happening. 
Cappuccetto Rosso, rilegge la fiaba attraverso la focalizzazione di differenti personaggi all’interno di un’estetica moderna e di un sound design molto raffinato. Aliens, che come un esperimento di meccanica quantistica trasportato sul palco, narra il macro dei fenomeni migratori attraverso il micro della storia multinazionale e multiculturale di una madre e di una figlia anche attraverso il ricorso a un’estetica filmica amatoriale in cui la radice amore del termine brilla in ogni fotogramma. Come noi affronta il drammatico tema della violenza di genere, attraverso un racconto che prende forma da situazioni vere, quotidiane rispecchiate anche dalla scenografia costituita da montagne di abiti sparsi a terra: macerie quotidiane che le donne a cui dà voce la pièce riescono a risistemare con una forza e un coraggio titanici. 
Le avventure di Pinocchio dà vita al capolavoro di Collodi attraverso la genialità di Rodari in uno spettacolo capace di far divertire i bambini e allo stesso tempo di trasportarli nell’universo del burattino toscano grazie ad un dialogo attivo instaurato con gli spettatori.
Una vetrina è uno schermo in quanto di esso possiede le due caratteristiche fondamentali e al contempo ossimoriche: protegge da un lato e consente la visione dall’altro. La Vetrina delle compagnie teatrali e di danza della Valle d’Aosta ha reso diafana, per gli operatori teatrali arrivati nel capoluogo da tutta Italia e dalla Francia, la parete rocciosa che incornicia il fare teatro nella piccola regione alpina. E far conoscere e portare in giro per l’Italia e all’estero le produzioni delle compagnie professionali valdostane è il miglior modo per proteggere alcune delle gemme che come quarzi scintillano ad alta quota.

Gian Marco Parrella

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