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le recensioni di mario
''PER SEMPRE'' DI ALESSANDRO BANDINI
VISTO AL DEBUTTO AL LAC DI LUGANO
Per gli amanti del Teatro, lo spettacolo “ Per sempre” , di Alessandro Bandini, in prima al Lac di Lugano, ha rappresentato due grandi sorprese: la prima , è stata quella di vedere in scena, da solo, il giovane artista milanese, che eravamo invece abituati a vedere nel mezzo di un numero cospicuo di attori, diretto da grandi maestri o a dialogare con uno solo, come accade nel bellissimo “ Come nei giorni migliori “ di Diego Pleuteri, la seconda , di trovarsi davanti a un Giovanni Testori, davvero sconosciuto e inedito. Nello spettacolo, infatti, Alessandro Bandini, arrivando impetuosamente in scena, correndo, dà, letteralmente, tutto ad un fiato,corpo e voce alla struggente e per la maggior parte ignota storia d’amore tra lo scrittore, drammaturgo, regista e pittore italiano Giovanni Testori e il mercante d’arte e gallerista francese Alain Toubas. Ciò avviene dalla vera e propria declamazione di alcune delle migliaia di lettere scritte da Testori in francese dal 1958 al 1962 al suo amato, sino ad oggi mai tradotte, trascritte né pubblicate, che erano corredate da disegni e cartoline.
In questo modo, davvero colmo di suggestioni, ci troviamo di fronte a un Testori inedito che non si esprime nel famoso linguaggio misterioso, impastato da dialetti e idiomi diversi a cui siamo abituati dalle sue opere più famose, ma in un idioma nel medesimo tempo riconoscibile, ugualmente ricco del fuoco espressivo che contraddistingueva il suo teatro, ma qua composto da una lingua rigonfia di amore, un amore straripante, soprattutto carnale, a volte ricattatorio, che nasconde un’affettività fragile e dolorosa, che ha bisogno disperatamente dell’altro per esistere. In questo caso l’altro diventano gli spettatori che partecipano, attraverso la forza espressiva, mai doma delle parole di Bandini/ Testori che, in prima persona, a quell’amore così fragile e così disperato, dona parola per parola, senza mai quasi un attimo di tregua , tutto il suo folle entusiasmo per un affetto da consumare sino in fondo. La parola diventa davvero il mezzo per possedere anche quel corpo  lontano. Nel medesimo tempo seguiamo lo scoppiare di questo sentimento.
Rivediamo il loro primo incontro a Parigi, i primi timorosi approcci, le fantasie erotiche e gli incontri nella capitale francese. In seguito poi a completare lo spettacolo arrivano le parole de  "I trionfi ", primo libro di una trilogia poetica che Testori scrisse tra il 68 e il 70’ dove la poesia trabocca di immagini silvestri di stampo antico sempre,metaforicamente,  intrise di quell'amore.
Memore della sua esperienza alla Bottega Amletica Testoriana di Latella e di U Alessandro Sciarroni dove una nuova esperienza lo aveva portato anche a cantare, Bandini si immerge in questo vero fiume di parole, capace di riconsegnarci ancora vivo e palpitante un amore che credevamo perduto nel tempo e che il Teatro è stato capace di ridonarci.

MARIO BIANCHI

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